I dati sulle immatricolazioni di nuove auto relativi al mese di aprile 2023 evidenziano un chiaro segnale di ripresa rispetto al 2022, elemento che nel cumulato dei primi mesi dell’anno mostra un trend stabilmente positivo.

In questo quadro tuttavia non tutti i comparti scoppiano di buona salute.

A fronte delle incertezze legate agli acquisti dei privati e delle vetture che conosciamo come “KM zero”, ovvero le auto immatricolazioni dei costruttori fatte alla fine di ogni mese per centrare gli obiettivi di budget, il noleggio a breve e lungo termine scoppia di salute con una quota di mercato complessiva che supera ormai il 35% del totale.

Più di tre nuove automobili su dieci sono immatricolate dalle Società di Noleggio, il Noleggio a Lungo Termine occupa il 26% circa del mercato.

Le difficoltà delle elettriche

Tornano invece a segnare il passo, dopo il recupero registrato a marzo, le nuove immatricolazioni di autovetture elettriche, ferme al 3,1% mentre le ibride PLUG IN arrivano al 4,8%.

Poca roba, soprattutto se confrontato con ciò che accade nel resto del continente europeo dove la mobilità elettrica procede spedita verso quella transizione ecologica che sembra ormai traguardo condiviso da tutti i governi del vecchio continente.

Italia compresa, solo che da noi restano forti le resistenze al cambiamento, e resta ancora troppo debole la rete di stazioni di ricarica sul territorio, soprattutto in alcune zone del paese.

Timori più o meno fondati di difficoltà nell’utilizzo, poca chiarezza sulle tariffe applicate all’energia dai gestori delle colonnine e prezzi ancora piuttosto elevati delle vetture elettriche sembrano ancora frenare le velleità di rapida crescita delle vetture “a spina”.

Il Gas ai minimi storici

Ancora in un recente passato, il GPL ed il Metano erano visti dalla maggior parte degli automobilisti italiano come sinonimo di risparmio nei costi di gestione di una vettura.

Chi per lavoro o per svago doveva percorrere in auto ogni giorno distanze importanti ricorreva al GAS come soluzione per calmierare gli effetti sul proprio portafogli di un uso intensivo della vettura.

Ed oggi?

I dati di aprile parlano di una sostanziale tenuta, anche se su basse quote di mercato, delle auto alimentate a GPL, attestate attorno al 9% delle nuove immatricolazioni.

E’ invece praticamente sparito il metano, che non va oltre lo 0,1% di quota di mercato.

Tante le ragioni per questo (fino a pochi anni fa) non facilmente prevedibile tracollo.

A fronte di una rete distributiva abbastanza capillare per il GPL, infatti, il Metano soprattutto in alcune aree del Paese non è di facile reperibilità, bisogna un pò cercare i distributori.

Nonostante la rete di distribuzione sia in crescita, insomma, non si può certo dire che il Metano sia un carburante particolarmente diffuso, soprattutto in autostrada.

La regione con il maggior numero di distributori diMetano in autostrada è la Lombardia, mentre sulle autostrade di diverse regioni italiane non ce n’è nemmeno l’ombra.